Dietro le quinte di un cantiere:
ecco da cosa dipende la qualità di una costruzione
Sviluppato un buon progetto, realizzato un buon edificio.
Non sempre basta: perché la qualità del risultato finale dipende molto dalla fase di cantiere.
Vale per il residenziale, come per qualsiasi immobile terziario, uso produttivo, ricettivo o collettivo-commerciale.
Dietro le quinte di un cantiere
Come in tanti backstage, il “dietro le quinte” è metà del successo finale:
trovare un’impresa che sia in grado di svolgere ad arte la posa in opera è fondamentale.
Un pavimento, un intonaco o un infisso posati male comprometteranno, inevitabilmente, le condizioni di vivibilità dell’immobile a svantaggio di chi dovrà occuparlo.
Ma non si tratta solo di corretta esecuzione dei lavori da parte delle maestranze: un cantiere di qualità significa porre attenzione a 360 gradi su tanti aspetti differenti.
«Partiamo da quello che è l’elemento fondamentale e troppo spesso trascurato, cioè la sicurezza.
Che si tratti di un alloggio o di un fabbricato più complesso, bisogna sempre controllare che siano rispettate le norme per non correre rischi.
La qualità non può prescindere da questo aspetto. Oltretutto, in caso di infortuni, il committente è responsabile, anche se spesso non sa di esserlo».
Ci sono poi aspetti di tipo operativo.
«Se da una parte ci sono le scadenze dettate dalle necessità del cliente o tempistiche che dipendono dai finanziamenti bancari o dalle scadenze di bandi e bonus edilizi,
non bisogna dimenticare che le lavorazioni devono rispettare una successione piuttosto rigida.
Modificare o invertire alcuni passaggi di cantiere può portare all’insorgere di problemi e spesso determina ingenti sovraccosti.
Alla fine, invece di risparmiare tempo, si compromette solo il risultato».
La sicurezza
La sicurezza va progettata anche pensando al futuro dell’immobile e alle sue necessarie manutenzioni.
«Caso tipico è quello della mancanza di parapetti e linee vita o scale e passerelle che, smantellato un cantiere,
dovrebbero da progetto restare ed essere parte integrante del fabbricato realizzato o ristrutturato.
In questo modo, anche porzioni dell’edificio difficilmente accessibili, resteranno sempre a portata per le lavorazioni nel tempo».
Un tema obbligatorio è quello della salubrità degli ambienti.
«Tutto ciò che accade in ambiente confinato, a partire dal momento della cantierizzazione, mantiene memoria di sé.
Ciò significa che, se durante i lavori, l’ambiente viene inquinato con polveri e sostanze nocive,
queste saranno rilasciate nell’aria negli anni successivi in quantità più o meno consistenti a seconda delle condizioni di calore e umidità.
A prescindere dalla scelta di materiali il più possibile basso emissivi,
ci sono alcune fasi come la stesura di guaine impermeabili a caldo o i tagli e le forature che andrebbero eseguiti prima della chiusura degli involucri
o usando sistemi di aspirazione e coprendo le superfici.
Uno degli aspetti fondamentali è rendere coscienti tutti gli operatori delle conseguenze di ciascuna attività.
Una banalità, ma chi lavora in un cantiere non dovrebbe fumare per non inquinare irrimediabilmente lo spazio».