LA LOCAZIONE AD USO FORESTERIA

LA LOCAZIONE AD USO FORESTERIA:

COS’È E COME SI STIPULA

Il settore immobiliare è spesso uno dei più intricati con cui confrontarsi.

Infatti quando si deve comprare o affittare casa ci sono una serie di regole da rispettare che è meglio conoscere a fondo.

Ma non solo: ci sono anche dei contratti che si rivelano più vantaggiosi di altri in determinate circostanze.

Oggi andiamo a parlare di uno di questi, ovvero la locazione ad uso foresteria.

Vediamo di che cosa si tratta e in quale modo si può applicare.

La locazione ad uso foresteria: ecco cos’è e come si stipula

Come indica la parola stessa, l’uso è simile a quello della “foresteria” e ha quindi la funzione di ospitare delle persone di passaggio.

Si tratta quindi di un tipo di affitto che si rivela solamente temporaneo e che non può superare un certo periodo di tempo.

Un esempio di accordo fra locatario e locatore potrebbe essere vincolato ad un progetto di tipo lavorativo.

Una società edilizia ad esempio può iniziare un lavoro lontano dalla propria sede e può mettere a disposizione,

per un determinato lasso temporale degli spazi ai propri dipendenti trovando qualcuno disposto a stipulare questo contratto.

 

Le regole basilari che bisogna rispettare

Questo genere di contratto non rientra nella regolamentazione proposta dalla legge che riguarda gli affitti.

La sua applicazione quindi è determinata dagli articoli del Codice civile e le condizioni nello specifico sono a discrezione delle due parti.

Ci sono solo dei minimi paletti da rispettare. Uno riguarda la durata massima, non estensibile oltre ad un periodo di 30 anni.

Quella minima invece non ha questo genere di limitazioni e quindi può essere sfruttata più liberamente.

Il canone richiesto risulta maggiorato rispetto quello di mercato, anche perché l’eventuale società che affitta può scaricare questo genere di uscita dalle proprie spese.

I responsabili del contratto e i costi da sostenere

Il contratto che specificherà questo genere di uso foresteria viene stipulato tra il padrone e una società di capitali.

Quest’ultima è dunque la responsabile diretta e per questo si assume i rischi e gli eventuali danni all’immobile provocati dai suoi dipendenti o da chi entra in casa,

risarcendoli poi in un secondo momento.

Non è possibile invece utilizzare questo genere di contratto per gli imprenditori individuali.

Per finalizzare è necessario pagare una tassa di registro e di bollo.

In alcuni casi però è possibile per i proprietari applicare anche un regime che includa la cedolare secca.

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