TAGLIO DELL’ELETTRICITÀ NELLE CASE:
LE DECISIONI DELL’UE
Un tetto al prezzo del gas, un “contributo di solidarietà” per tassare simbolicamente le aziende che lavorano i combustibili fossili e
un taglio significativo al consumo energetico.
Sono questi i tre obiettivi all’ordine del giorno del prossimo incontro tra Ursula von der Leyen e il collegio della Commissione Europea;
un pacchetto di possibili misure per contrastare le conseguenze dirette del conflitto Russia-Ucraina e dell’embargo politico a Mosca.
Tagli dell’elettricità: un piano della Commissione Europea
Mentre sulla questione che riguarda il price cap per il gas la Commissione non si è ancora espressa apertamente, tanto che,
a seguito del collegio dei commissari, non è stato emesso il consueto comunicato stampa (cfr. readout),
con il resoconto dell’incontro (la stessa von der Leyen, su Twitter, ha preferito non sbilanciarsi,
evitando riferimenti espliciti al prezzo del gas), per ciò che riguarda il risparmio dell’energia elettrica,
secondo le indiscrezioni rese note da Bloomberg News, gli Stati membri sarebbero a lavoro per correre ai ripari ed
evitare di esaurire le scorte di gas naturale attualmente disponibili.
La manovra, che permetterà alle famiglie di risparmiare in bolletta,
appare necessaria alla luce del taglio dei flussi dei prodotti petroliferi ad opera della Russia (che ricordiamo essere il primo fornitore mondiale di greggio),
come conseguenza alle sanzioni imposte dall’UE.
Secondo il rapporto dell’International Energy Agency (IEA), se prima dello scoppio della guerra in Ucraina Mosca esportava circa 8 milioni di barili di greggio al giorno, in tutto il mondo, negli ultimi mesi l’approvvigionamento è diminuito di 2,2 milioni di unità/giorno.
Oggi, si contano 900 migliaia di scorte di gas mondiali fino al 31 dicembre (entro la prima metà di ottobre si attende l’arrivo, in via emergenziale, di ulteriori scorte), e circa 500 fino a marzo del 2023.
Energia limitata tra le 8 e le 19: la proposta
Ma come avverrà, effettivamente, questo risparmio energetico?
L’idea della Commissione è quella di limitare l’utilizzo dell’energia nelle abitazioni, con fasce orarie a discrezione dei singoli Paesi.
Si parla di un lasso di tempo che va dalle 2 alle 3 ore giornaliere, fino ad arrivare a fasce orarie più ampie.
L’ipotesi più discussa dai media locali è quella che prende in considerazione l’arco temporale tra le 8 del mattino e le 7 di sera, cioè l’intervallo di tempo più energivoro.
Questo si traduce, immancabilmente, in una nuova routine casalinga: niente più elettrodomestici accesi contemporaneamente,
soprattutto per chi ha scelto una fornitura minore di 6 kw/h.
La misura, che verrà discussa nei prossimi giorni, potrebbe essere messa in atto facilmente grazie alla presenza diffusa degli smart meter,
ossia dei contatori intelligenti controllati da remoto.
Resta da capire quali saranno le conseguenze per tutte quelle famiglie che, ad esempio, hanno optato per l’acquisto dei piani ad induzione che,
secondo quanto previsto dalla strategia UE, non potrà essere utilizzato nello stesso momento in cui,
ipoteticamente, anche il frigorifero risulta attaccato alla spina.