PRESTAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI:
TROVATO L’ACCORDO IN CONSIGLIO EUROPEO PER LA REVISIONE DELLA DIRETTIVA
I nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero entro il 2030, mentre quelli già esistenti dovranno diventarlo entro il 2050,
con una tappa intermedia al 2033, entro cui tutti gli edifici dovrebbero avere almeno una classe energetica D.
E poi, ancora, installazione degli impianti solari entro il 31/12/2029 su tutti i nuovi edifici residenziali e introduzione negli attestati
di prestazione energetica di una nuova categoria “A0” corrispondente agli edifici a emissioni zero.
Sono questi, in sintesi, alcuni dei punti contenuti nella proposta deliberata il 25 ottobre scorso dal Consiglio europeo per la revisione
della Direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia (o Direttiva EPBD), il cui precedente aggiornamento risale al 2018.
Obiettivo emissioni zero
Per gli edifici esistenti, gli Stati membri hanno concordato di introdurre standard minimi di prestazione energetica
che corrispondano alla quantità massima di energia primaria che gli edifici possono utilizzare per metro quadrato ogni anno.
Tutto ciò, in linea con la progressiva ristrutturazione del loro parco edilizio a emissioni zero entro il 2050,
come indicato nei piani nazionali di ristrutturazione edilizia.
Per gli edifici non residenziali esistenti, gli Stati membri hanno concordato di fissare soglie minime di rendimento energetico,
anche queste basate sul consumo di energia primaria.
Un primo obiettivo è quello di ridurre di almeno il 15% il consumo di energia primaria degli edifici non residenziali con le peggiori prestazioni
entro il 2030 e di almeno il 25% entro il 2034, rispetto al consumo energetico del parco immobiliare nazionale al 1° gennaio 2020
(soglie che potranno essere differenziati tra le diverse categorie di edifici).
L’obiettivo è innescare le ristrutturazioni e portare a una graduale eliminazione degli edifici con le peggiori prestazioni.
In questo percorso, sono previste due tappe intermedie: si prevede che il consumo medio di energia primaria dell’intero parco edilizio
residenziale sia equivalente almeno:
- al livello della classe di prestazione energetica D entro il 2033;
- a un valore entro il 2040 determinato a livello nazionale in linea con la trasformazione del parco edilizio residenziale in un parco edilizio a emissioni zero.
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Nuove classi energetiche: la categoria A0
L’accordo del Consiglio europeo propone anche l’introduzione di una categoria “A0” negli attestati di prestazione energetica,
- corrispondente agli edifici a emissioni zero.
Inoltre, gli Stati membri potranno aggiungere la nuova categoria “A+” in cui classificare gli edifici che, oltre a essere a emissioni zero,
offrono un contributo alla rete energetica da rinnovabili.
Impianti fotovoltaici
La proposta di revisione delinea anche un nuovo cronoprogramma per gli impianti solari:
- installazione entro il 31/12/2026 su tutti i nuovi edifici pubblici e non residenziali con una superficie coperta utile superiore a 250 m²;
- installazione entro il 31/12/2027 su tutti gli edifici pubblici e non residenziali esistenti sottoposti a ristrutturazioni importanti o profonde con una superficie coperta utile superiore a 400 m²;
- installazione entro il 31/12/2029, su tutti i nuovi edifici residenziali.
Passaporto di ristrutturazione volontaria
Si punta infine all’introduzione del passaporto di ristrutturazione volontario per gli edifici.
Si tratta di un documento che fornisce una tabella di marcia per la ristrutturazione in fasi di un determinato edificio.
L’obiettivo è quello di introdurre uno strumento che possa aiutare proprietari e investitori a programmare al meglio tempi e portata degli interventi di ristrutturazione.