Vigneti, cresce la passione per case circondate dai filari

Vigneti, cresce la passione per case circondate dai filari

Aumenta il valore delle aree destinate alla produzione di vino con annessi casali.

Un vigneto che vale un tesoro. Continua a crescere il valore dei vigneti italiani e, con loro, quello di casali e case rurali – per non citare eventuali castelli – con annessa produzione di vino. I dati variano naturalmente a seconda del tipo di vino prodotto e della location, con molti distinguo a seconda della zona di produzione, come emerge dall’analisi che Tecnocasa ha condotto per Il Sole 24 Ore.

Langhe sempre più care

La zona di produzione è quella di Alba e delle Langhe e i vigneti per la produzione di Barolo sono senz’altro i più cari d’Italia.

Secondo una ricerca Crea aggiornata a fine 2020, i vigneti più quotati restano appunto quelli del Barolo Docg, con una forbice, secondo il Crea,

che può andare da 200mila euro a 1,5 milioni di euro per ettaro.

Con riferimento alla media del Piemonte (dove ovviamente si producono diversi vini) la quotazione media per ettaro di vigneto è pari a 73mila euro all’ettaro.

«È un mercato dinamico quello dei terreni, in particolare se destinati alla produzione di Barolo e Barbaresco

Importanti aziende stanno acquistando a prezzi elevati, anche tre milioni all’ettaro, con la conseguenza che quelle più piccole

si stanno indirizzando verso zone meno care come Tortona e il Monferrato, dove acquistano terreni da destinare a produrre altri vini».

Il mercato dei terreni per la produzione di vini Doc tiene perché contingentata.

«Negli ultimi anni cresce l’interesse per la denominazione di origine controllata e garantita “Alta Langa”,

riservata ai vini spumanti, ottenuti solo con la rifermentazione in bottiglia, dalle uve provenienti dai vitigni Pinot nero e Chardonnay,

provenienti dai vigneti coltivati ad altitudini più alte, come nel caso dei Comuni dell’Alta Langa, dove prima erano presenti boschi e noccioleti.

Questo sviluppo agricolo permette di far conoscere meglio il territorio dell’Alta Langa e concorre all’aumento della domanda di immobili».

Il Veneto

In media, sempre secondo la ricerca del Crea, si pagano 139mila euro all’ettaro per i vigneti del Veneto.

Secondo Winenews, le quotazioni sono sostenute per i vigneti del Prosecco Docg, sulle Colline patrimonio Unesco di Conegliano e Valdobbiadene,

tra 350mila e 500mila euro ad ettaro, mentre quelli sulle vicine colline di Asolo vanno dai 250mila ai 380mila euro ad ettaro.

«È rarissima l’offerta di terreni da destinare a vigneti.

Ancor di più nella zona di Valdobbiadene, dove ci sono terreni con denominazione Doc.

Questi ultimi possono arrivare a costare intorno a 50/70 euro al mq (500mila-700mila euro l’ettaro, ndr) contro una media di 15 euro al mq per terreni senza denominazioni Doc.

I primi sono acquistati prevalentemente da importanti aziende agricole.

Tra Santo Stefano e San Pietro di Barbozza, è infatti presente la zona dove si produce il Cartizze.

Parliamo di un luogo talmente unico che un terreno in quella zona di Valdobbiadene può arrivare a 100-120 euro al mq».

In Valpolicella

«Il valore dei vigneti, misurati in campi, dipende dall’andamento dell’Amarone che lo scorso anno è aumentato del 27% rispetto al 2020.

È necessario distinguere i campi in Doc classico e Doc non classico, che hanno due quotazioni differenti.

Prima del covid il Doc classico si aggirava a 150mila euro a campo, post Covid lo stesso campo vale 180-200mila euro.

Mentre il campo Doc non classico dopo la pandemia ha subìto un ribasso e attualmente un campo si aggira attorno a 100mila euro».

I valori in Toscana

Il famoso Brunello di Montalcino ha una ristretta aerea di produzione e i vigneti costano tra i 250mila e i 700mila euro l’ettaro.

A Bolgheri un ettaro di vigneto Doc viaggia tra i 200mila e i 400mila euro ad ettaro,

mentre nel Chianti Classico si va da 90mila a 150mila euro ad ettaro in provincia di Siena, e da 110mila a 160mila in provincia in Firenze.

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