IL MANIFESTO PER IL RILANCIO DEL MERCATO IMMOBILIARE: LE PROPOSTE DELLA FIAIP

a Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali – Fiaip – si è rivolta a tutti gli schieramenti politici e ai parlamentari in ballo in questo periodo elettorale,

condividendo le Proposte Fiaip per lo sviluppo e il rilancio del settore immobiliare,

per migliorare la professione di agente immobiliare e dei collaboratori delle società di mediazione creditizia“.

L’importanza del rilancio del mercato immobiliare

Ripartire dall’immobiliare per lo sviluppo del nostro Paese. Con questo desiderio, la Fiaip ha redatto tre manifesti con 25 punti e proposte concrete,

nell’ottica di un rilancio importante dell’economia del Paese, e del Real Estate.

Parallelamente, la Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali ha messo in calendario una serie di incontri e confronti “locali”,

con i candidati alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica, affrontando così le tematiche dell’immobiliare.

Abbiamo messo in campo una serie di proposte che consegniamo a chi sarà chiamato a guidare il Paese dopo il 25 settembre,

nella consapevolezza che per realizzare innovazioni stabili ed eque per il mercato bisogna lavorare in un clima di concertazione e corresponsabilità con i players del settore.

I tre manifesti Fiaip per il futuro rilancio del settore immobiliare

  1. 10 PROPOSTE PER IL RILANCIO DEL SETTORE IMMOBILIARE
  2. 10 PROPOSTE PER MIGLIORARE LA PROFESSIONE DI AGENTE IMMOBILIARE
  3. 5 PROPOSTE PER I COLLABORATORI DELLE SOCIETÀ DI MEDIAZIONE CREDITIZIA

* Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo.

Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.

1. Riassetto e armonizzazione delle competenze dei ministeri, al fine di mettere al centro
dell’azione di governo il tema dell’edilizia civile, delle politiche dell’abitare e della
conservazione del suolo.
2. Riduzione della pressione fiscale immobiliare tramite la previsione della deducibilità dell’IMU
anche per le persone fisiche e per le abitazioni
3. Semplificazione fiscale immobiliare tramite l’introduzione strutturale della cedolare secca
per tutte le tipologie di locazioni
4. Giustizia fiscale immobiliare tramite l’eliminazione dell’Imu per gli immobili inagibili e
inabitabili e abolizione della tassazione dei canoni di locazione non abitativa non percepiti
5. Facilitare l’accesso alla Casa per i giovani: previsione strutturale del bonus giovani under 36
e bonus affitti per i giovani
6. Riforma della legge sulle locazioni, sia in ambito residenziale che non residenziale, al fine di
agevolare il reintegro nel possesso dell’immobile in caso di morosità o di finita locazione
7. Liberalizzazione della durata dei contratti di locazione, non con l’intento di precarizzare le
locazioni ma al contrario di renderle più adeguate alle rispettive e moderne esigenze dei
contraenti aumentando la disponibilità di immobili a scopo locativo, soprattutto in relazione
a quelli di natura commerciale soddisfacendo la sempre più pressante necessità di flessibilità
reciproca, sia del proprietario che del conduttore
8. Definizione di una Strategia Nazionale sulle città che, tenendo conto delle migliori esperienze
italiane ed europee, dia vita ad un nuovo modello di città sostenibile, innovativa e
digitalizzata attraverso una visione integrata delle politiche urbanistiche che contempli non
solo il settore casa ma anche quello dei trasporti, della tutela dell’ambiente, della sicurezza,
della semplificazione delle procedure pubbliche, digitalizzandole, al fine di rendere le città
ancora più vivibili e attrattive
9. Salvaguardia e sviluppo, nel rispetto della legalità, delle locazioni brevi quale segmento che
va ad ampliare l’offerta Turistica Italiana a benefico dell’economia locale e Nazionale
10. Agevolare la transizione “green” e digitale immobiliare, non tramite politiche coercitive, ma
accompagnando i cittadini, incentivandoli, mediante un accesso facilitato ai bonus Fiscali
“Casa” e Superbonus prevedendo:
• semplificazione delle procedure di accesso sia in termini di armonizzazione delle aliquote (sono
11 tra tutti i Bonus e alcune come per il Superbonus variano negli anni) e della tempistica (alcune
1 anno altre 3 altre 4),
• estensione all’intero patrimonio immobiliare (a tutto il residenziale e il non residenziale)
• cessione del credito strutturale per tutte le tipologie di bonus.

Diamo uno sguardo al primo punto

1. Riassetto e armonizzazione delle competenze dei ministeri, al fine di mettere al centro
dell’azione di governo il tema dell’edilizia civile, delle politiche dell’abitare e della
conservazione del suolo. Sono coinvolti nell’armonizzazione il Mise, Mims, conseguente
creazione del Ministero della casa e delle politiche abitative.
L’idea di armonizzare le funzioni dei Ministeri in epigrafe nasce dall’esigenza di rendere
centrale nel dibattito politico e nell’azione di Governo il ruolo dell’edilizia privata e del
relativo patrimonio edilizio privato che vede quasi l’80% delle famiglie italiane possedere
l’abitazione principale. La forma di proprietà diffusa, presente in Italia, ha riflessi
fondamentali sulla stabilità sociale del nostro Paese, che non risente se non in minima parte,
delle tensioni abitative che interessano altre nazioni.
Ma se è vero che la stabilità sociale è fondamentale per il bene della nostra comunità
nazionale è anche vero che il governo delle politiche abitative per le fasce sociali più deboli,
non ha mai visto i recenti governi occuparsi in modo compiuto di tale problema. I
mutamenti sociali dovuti all’innovazione tecnologica e all’attuale crisi delle fonti
energetiche, oltre che alla necessità di applicare il piano di risparmio energetico nazionale,
ci impone di guardare ad uno sviluppo sostenibile delle nostre città.
Troppe volte poi, i decisori politici tendono ad assimilare l’edilizia pubblica e le grandi opere
a quella privata, quando invece i due settori (edilizia pubblica e privata) hanno esigenze e
progettualità completamente diverse.
Nel nostro Paese il tema delle smart city non è stato sviluppato in modo omogeneo se non
in alcune realtà locali che hanno iniziato un percorso virtuoso. Il tema delle smart city non
può essere affrontato singolarmente ma deve essere parte di un piano nazionale che veda
l’Italia diventare nel prossimo decennio, la nazione in cui la sostenibilità sia il centro della vita
delle nostre città.
Attualmente il Governo e le politiche di indirizzo che riguardano l’edilizia privata sono divise
tra il MISE e il MIMS, nella realtà il MISE è focalizzato sullo sviluppo dell’economia e volge la
sua azione in relazione all’impresa privata, grande o piccola che sia, mentre il MIMS è
focalizzato sulle reti infrastrutturali e le opere pubbliche.
Questo dualismo, nonostante l’impegno dei Ministri che via via si sono succeduti nel corso
degli anni, non ha permesso la creazione di politiche specifiche rivolte all’edilizia privata, alle
adeguate politiche rivolte all’accesso alla casa delle fasce deboli, alla tutela della proprietà
privata e degli investimenti immobiliari delle famiglie, umiliati dall’impossibilità di rientrare in
possesso della propria abitazione in caso di inadempienza da parte del conduttore o a
causa di indebite occupazioni.
Altro tema di fondamentale importanza riveste l’area delle locazioni abitative.
Il complesso delle norme che regolano la locazione, è ormai desueto e non risponde più alle
necessità dei conduttori e dei locatori. In un piano generale che voglia favorire l’accesso
alla locazione alle nuove famiglie under 36, sarà necessario individuare delle forme di
detrazione del canone di locazione, tale proposta assommata a quella esistente della
cedolare secca, oltre a favorire l’accesso alla casa delle nuove famiglie, avrebbe il pregio
di eliminare completamente le residue sacche di evasione fiscale.
Il tema della proprietà diffusa, dell’edilizia privata, dello sviluppo delle nostre città che deve
essere improntato nel pieno rispetto della sostenibilità energetica, dell’accesso alla casa
delle fasce deboli e dei giovani, come dicevamo in premessa, non può essere affrontato
con provvedimenti spot volti a tamponare di volta in volta le emergenze che via via si
verificano nel corso del tempo.
La filiera dell’edilizia privata è la più ampia, tra le varie filiere industriali e ogni milione di €
investiti nell’edilizia privata ne genera almeno sei per l’indotto, riteniamo quindi che sia un
grave errore strategico rimandare il governo di questo settore a delle decisioni residuali dei
vari Ministeri, senza che vi sia una visione d’insieme del settore “casa”
Quasi 20 milioni di famiglie sono proprietarie della casa in cui abitano. Gli italiani proprietari
di un appartamento sono oltre 25 milioni (dipendenti e pensionati nell’81,7% dei casi), mentre
vivono in affitto oltre 4,7 milioni di persone. Basta leggere questi dati per comprendere che
la casa non è un tema che riguarda i ricchi, come una certa politica ideologizzata ci vuol
far credere, ma un tema che riguarda le fasce con redditi medio bassi.
Soprattutto in questi momenti di incertezza dovuti prima alla pandemia, poi alla guerra e
alla crisi energetica è necessario per il prossimo Governo, occuparsi, non più in modo
residuale, di questo settore.
Fondamentale sarà poi il focus sull’edilizia agevolata e l’accesso alla casa in locazione, di
chi, una casa non si può permettere. In Italia sono circa 450.000 gli immobili di edilizia
agevolata che sono occupati abusivamente o sfitti perché non ristrutturati e non a norma
con le vigenti leggi. Anche in questo caso, lo stato centrale deve emanare delle linee guida
e porre gli amministratori locali di fronte alle loro responsabilità.
Per questi motivi, chiediamo che durante la prossima legislatura possa essere valutata la
possibilità di scorporare le funzioni relative all’edilizia privata, alle politiche abitative e
all’innovazione tecnologica applicata all’edilizia, dai Ministeri a cui queste materie sono
assoggettate. Conseguentemente chiediamo la costituzione ex novo di un Ministero della
casa e delle politiche abitative

Nei prossimi articoli vedremo le altre proposte.

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