CASE, LA RIVINCITA DELLA PROVINCIA

Case, la rivincita della provincia.

Balzo dei volumi ma frenata in vista.

Nel primo semestre del 2022 «le compravendite residenziali in Italia sono state 400.487 con un incremento del 10,1% rispetto allo stesso periodo del 2021.

I comuni capoluogo hanno registrato un tasso di crescita dei volumi leggermente superiore rispetto a quello dei comuni non capoluogo,

invertendo un trend delineatosi nel 2021 sulla spinta della ricerca di case più grandi, con spazi esterni e più accessibili.

Per queste ultime realtà l’incremento dei volumi è stato del 9,8% contro il 10,7% dei comuni capoluogo».

Il mercato: le compravendite

« I prezzi delle case – ha aggiunto Megliola – sono, comunque, cresciuti.

Le grandi città mettono a segno un aumento dell’1,8%, così come era accaduto nel semestre precedente (la variazione più elevata dal II semestre del 2017).

Tra le grandi città ancora una volta spicca Milano con un aumento del +4%, seguita da Bari con +3,8 per cento.

Nell’hinterland delle metropoli le case continuano ad acquistare valore e chiudono la prima parte del 2022 con una crescita dell’1,5 per cento».

Non mancano capoluoghi di provincia con aumenti di prezzi superiori alla media e tra queste ricordiamo Ferrara (+8,5%), Reggio Emilia e Trieste (+6,8 per cento).

Si riducono anche i tempi di vendita che, nei primi sei mesi del 2022, toccano il minimo storico mai raggiunto negli ultimi dieci anni: 108 giorni, migliorando di 6 giorni rispetto alla rilevazione di un anno fa.

Milano e Bologna si confermano le città più veloci rispettivamente con 52 e 69 giorni.

Bari con 141 giorni e Palermo con 132 giorni sono le città più “lente”.

Nelle grandi città, le richieste sono concentrate soprattutto sul trilocale (40,2 per cento).

Seguono il quattro locali e il bilocale con percentuali molto vicine tra di loro, rispettivamente 24,2% e 24 per cento.

Preferite le soluzioni in buono stato o nuove.

Devono però fare i conti con i rallentamenti dovuti all’aumento dei costi delle materie prime e alla difficoltà di approvvigionamento dei materiali.

Un mercato dinamico si riconosce anche dallo sconto medio sul prezzo richiesto che si attesta intorno al 7,8%, in diminuzione rispetto a un anno fa (-8,2 per cento).

Con il rientro degli studenti, dei lavoratori fuori sede e con il ritorno importante dei turisti che hanno ridato vigore al segmento degli affitti brevi, i canoni riprendono a crescere.

Questi ultimi, nella prima parte del 2022, hanno registrato un aumento del 2,1% per i monolocali, del 2,4% per i bilocali e del 2,2% per i trilocali.

Ancora una volta è Milano a mettere in luce variazioni più elevate rispetto alle altre città con +4,8% per i monolocali, +4,7% per i bilocali, +4,5% per i trilocali.

Anche la casa vacanza continua a essere attrattiva.

I prezzi nelle località turistiche di montagna sono in aumento dell’1,5%, in quelle di lago del 4,3% e in quelle di mare del 2,4 per cento.

Il mercato: le locazioni

«Il mercato delle locazioni – ha proseguito Megliola – dopo il brusco calo dei valori nel 2020 a causa della pandemia, ha recuperato immediatamente dopo la caduta delle restrizioni. Con il rientro degli studenti, dei lavoratori fuori sede e con il ritorno importante dei turisti che hanno ridato vigore al segmento degli affitti brevi, i canoni riprendono a crescere.

Nella prima parte del 2022, hanno registrato un aumento del 2,1% per i monolocali, del 2,4% per i bilocali e del 2,2% per i trilocali.

Ancora una volta è Milano a mettere in luce variazioni più elevate rispetto alle altre città con +4,8% per i monolocali, +4,7% per i bilocali, +4,5% per i trilocali».

In crescita l’utilizzo dei contratti a canone concordato e a carattere transitorio, ma il contratto più utilizzato a livello nazionale rimane sempre quello a canone libero (45,8%). La tipologia più affittata è il bilocale, a livello nazionale si raggiunge il 40%, a Milano si arriva al 58 per cento.

«L’andamento del mercato immobiliare dei prossimi mesi è strettamente legato agli sviluppi economici e a come questi impatteranno sul settore creditizio e sull’atteggiamento delle banche con cui il desiderio di acquistare casa dovrà fare i conti – ha concluso Megliola –.

Ci aspettiamo – sottolinea – potenziali acquirenti più prudenti, soprattutto tra le fasce più giovani di età e quelle con disponibilità di spesa più bassa.

Le nostre previsioni per la fine dell’anno sono per una diminuzione dei volumi di compravendite (730 mila) e per un aumento dei prezzi (tra +2% e +4 per cento).

La pandemia e gli effetti del conflitto bellico che stiamo ancora sperimentando – avverte la responsabile dell’Ufficio Studi – chiedono al mercato immobiliare di rispondere a una chiamata di responsabilità.

Occorre monitorarlo costantemente al fine di individuare nuove tendenze ed esigenze a cui sarà necessario rispondere affinché esso diventi un importante volano di sviluppo economico, coesione sociale e rispetto ambientale».

 

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